Usanze in Italia

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stele
view post Posted on 9/6/2005, 19:30




Gli anelli
Nelle antiche cerimonie nuziali un cerchio veniva tracciato sul terreno attorno alla coppia come segno bene augurale e già in epoca barbarica compare l’anello come simbolo di legame, potere, sottomissione, promessa. Gli sposi, attraverso lo scambio degli anelli creano un'unione indissolubile, che si riassume nella sua forma essenziale, chiusa e senza saldature. Particolarità di questo sacramento è che gli sposi lo impartiscono essi stessi, attraverso il loro impegno.
Sin dall'antichità, per suggellare la promessa, le giovani coppie si scambiavano un anello in segno di fedeltà. Questo rito si inseriva dapprima nei fidanzamenti e poi progressivamente nella cerimonia di matrimonio.
Il vincolum romano: inizialmente nell’antica Roma solo i maschi usavano indossare l’anello, ma il vincolum venne esteso presto anche alle donne. A quei tempi era di ferro (raramente d’oro o d’argento) e rappresentava il circolo della vita e dell'eternità. L’anello non sanciva solo vincoli matrimoniali, ma anche legami di fatto. Lo testimoniano i gioielli risalenti all’epoca dell’imperatore romano Tito, in oro massiccio, ritrovati recentemente a Pompei. All’interno di un hospitium, un modesto albergo non lontano dalle splendide rovine del “Grand Hotel Pompei”, accanto ai corpi di una coppia, un sacchettino conteneva i probabili doni d’amore di un padrone facoltoso alla sua giovane amante.
La fede manterrà sempre una certa sobrietà, anche quando, sotto l'influenza cristiana, l'oro s'imporrà definitavamente sul ferro.
Oggi l'anello nuziale si chiama fede (da fidem dare), nome che un tempo indicava invece l'anello di fidanzamento, che suggellava la promessa di matrimonio.
Secondo l'epoca e i paesi, l'anello matrimoniale (e quello di fidanzamento) viene indossato alla mano destra, sinistra, all'anulare e persino al pollice.
Vi siete mai chiesti perchè la fede si porta al quarto dito della mano sinistra ? E' una tradizione che deriva dagli antichi egizi, convinti che vi fosse una "vena dell'amore" che collegava il cuore all'anulare sinistro. Un'altra credenza, meno probabile, fa riferimento alla cerimonia cristiana del matrimonio: l'anulare sinistro è il dito al quale arriva il sacerdote dopo aver toccato i primi tre invocando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La consuetudine di conservare la fede al dito, anche dopo la cerimonia, si affermò solo dopo il XVI secolo, mentre l'uso di incidere i nomi degli sposi e la data delle nozze all'interno dell'anello risale al XVII.
Nelle cerimonie in chiesa è uso talvolta presentare le fedi in un cestino foderato di pizzo bianco, portato da un bambino che precederà gli sposi durante la marcia nuziale verso l'altare.
L'anello di fidanzamento è regalato dall'uomo alla donna per esprimere il desiderio di sposarla. Maria di Borgogna instaura senza volerlo la tradizione nel 1477 quando riceve dall'Arciduca Massimiliano d'Austria un anello con diamante. Il giorno dopo si sposeranno.
La vera di fidanzamento diventerà a poco a poco un vero gioiello. Il diamante - il classico solitario - per la limpidezza, luminosità e la durezza quasi eterna è la gemma preferita. Ma si può tranquillamente scegliere tra creazioni più estrose, anche multicolori perché se si deve cambiare, allora è meglio farlo radicalmente. Va bene il diamante se di caratura alta, altrimenti meglio optare per una fascia con pietre colorate.
E' meglio ricordare inoltre che ci sono superstizioni e leggende diverse a seconda delle regioni. Da evitare il rubino, che alcuni credono porti male, e la perla, foriera di lacrime secondo antiche credenze; queste gemme potranno essere prese in considerazione per altre occasioni, come gli anniversari. La sposa può ricambiare con un orologio da polso o da taschino, un paio di gemelli o un fermacravatta in oro o platino. Un dono che, anche per lui, duri nel tempo e porti con sé un valore simbolico.
Il valore dell'anello di fidanzamento dipende dalla griffe, dal design, dall'uso di oro o di platino oltre che ovviamente dalle caratteristiche della pietra incastonata.
La qualità di un diamante si stabilisce con la cosiddetta "regola delle quattro C":
- il taglio ("cut"): può essere di diversi tipi, ma sempre affidato a specialisti;
- la chiarezza ("clarity"): le inclusioni all'interno della pietra sono imperfezioni che ne diminuiscono il valore;
- il colore ("colour"): i più pregiati sono quelli davvero limpidi, i colori infatti sono causati dalla ossidazione di minerali infiltrati nella pietra : molto comuni quelli con sfumature giallastre;
- il carato("carat weight"): misura il peso, e quindi la dimensione. Un carato è uguale a 0,2 grammi.
Oggi, le fedi possono scegliersi con maggiore fantasia e gli stili si diversificano sempre di più: in oro, argento o platino, con o senza diamante. Portata allo stesso dito dell'anello di fidanzamento, bisognerà fare attenzione ad evitare discordanze. La fede del futuro sposo deve essere molto semplice: tonda o quadrata, in oro giallo, bianco o rosso, sarà più spessa e pesante di quella destinata alla donna. Alcuni uomini preferiscono la fede di platino, più discreta. Le fedi intrecciate, originali e sobrie, offrono un'alternativa meno convenzionale ma sempre elegante.
Le più richieste sono la francesina, schiacciata sui fianchi e piuttosto bombata, disponibile da tre e quattro grammi, e la fede tradizionale, molto più larga e disponibile da 4, 5, 6 e 7 grammi.
All'interno degli anelli si usa incidere la data di nozze e il nome del congiunto.


Le bomboniere
Il termine bomboniera deriva dal francese bonbon, ovvero dolcetto, e rappresenta un gesto di affetto degli sposi verso i propri invitati.
Dalla fine del Medio Evo, sottolineranno il valore della cerimonia nuziale con forme artistiche e l'uso di preziosi materiali. Oggi come ieri, le bomboniere possono essere oggetti raffinati (vasetti di cristallo, soprammobili in porcellana o in argento) che gli invitati avranno piacere a conservare.
Sarà apprezzata anche una modesta ma graziosa confezione di tulle (che ha ormai sostituito il pizzo) rallegrata da nastri di color lavanda o verde vivo.
Si sconsigliano scelte troppo elaborate e pretenziose, tali da rendere il dono un fastidioso ed antiestetico ingombro per coloro che rassegnati lo ricevano.
In termini più schietti, attenti alle pacchianate!
E' preferibile un oggetto poco costoso ma sobriamente elegante e discreto. Evitate i materiali facili al degrado e difficili da pulire. Meglio il legno, la ceramica o il vetro che una scadente qualità di silver plated, irrimediabilmente destinata ad annerirsi.
Ricordate che le bomboniere devono essere uguali per tutti; soltanto i testimoni, dato lo stretto legame instaurato con la coppia, riceveranno un omaggio particolare.
Una bomboniera conterrà sempre confetti in numero dispari. Il bigliettino incluso avrà le stesse caratteristiche di quello spedito per gli inviti, sia per il tipo di carta che per i caratteri tipografici. Vi compariranno il nome degli sposi (prima quello della ragazza) e la data delle nozze.


I confetti
E' proprio vero che nella tradizione c'è del buono: una mandorla avvolta nello zucchero glassato diventa una squisita golosità.
Ma perchè proprio una mandorla?
Sembra che l'associazione delle mandorle con l'amore risalga a una leggenda greca e alla storia di un giovane di nome Demofone che incontrata la principessa Phylis, se ne innammora perdutamente, e le chiede di sposarlo.
Ma prima che la cerimonia nuziale abbia luogo, Demofone viene a sapere che suo padre è defunto ad Atene e che dovrà fare ritorno a casa per i funerali. Promette allora di ritornare per le nozze prima di un certo giorno, ma calcola male il tempo che gli occorre sicchè giunge con tre mesi di ritardo.
Phylis intanto, convinta che non avrebbe mai più rivisto il suo amato, si era data la morte impiccandosi. Gli Dei, commossi dal suo amore, la trasformano in uno splendido mandorlo.
Distrutto dal dolore, Demofone offre un sacrificio all'albero, dichiarando il suo amore immortale per la donna che si è uccisa: il mandorlo, in risposta alle sue parole, fiorisce improvvisamente. Così sin da allora giovinezza impetuosa e amore immortale vengono simboleggiati dal mandorlo.
Durante il pasto, al momento in cui viene servito il dessert, la sposa assieme al marito offrirà agli invitati i confetti, idealmente disposti su un vassoio d'argento, e sempre in numero dispari. Di solito la coppia distribuisce i confetti con le bomboniere, facendo il giro dei tavoli.
Va diffondendosi sempre di più la tendenza ad usare come segnaposto un confetto gigante o una mini-confezione recante il nome della persona che dovrà occupare la sedia.


Fiori d'arancio
Un' antica tradizione siciliana racconta di una povera fanciulla che nel giorno delle sue nozze, non avendo gioielli e stoffe preziose, raccolse dei piccoli e profumatissimi fiori bianchi e se ne adornò i capelli e le vesti. Si trattava di fiori d'agrumi, piante diffusissime nell'isola e in tutto il sud italia, chiamati anche "zagare". Fioriscono all'inizio della primavera, in prossimità della Pasqua, quando cessata la Quaresima, era nuovamente possibile celebrare i matrimoni.
Ancora oggi nell'italia meridionale le spose utilizzano le zagare, e tra queste in particolare i fiori d'arancio, per le acconciature matrimoniali.
Questi fiori venivano tradizionalmente utilizzati anche per produrre marmellate e dolci casalinghi dal profumo delicato; in seguito l'industria cosmetica e dolciaria ha pensato di estrarne raffinate essenze ed aromi esclusivi.


Il riso
L'usanza di lanciare del riso sui giovani sposi precede la nascita di Cristo, e risale ad un antico rito pagano che consisteva nel lanciare chicchi di riso sulla coppia per augurarle una unione "fruttuosa". I pagani credevano che la fertilità dei chicchi si sarebbe riversata sulla coppia che ne era investita.
Con il passare degli anni, al riso si sono aggiunti coriandoli e petali di rosa. Una recente e discutibile tendenza, in voga negli Stati Uniti, vuole che all'uscita degli sposi dalla chiesa vengano liberate delle farfalle variopinte.


Il giorno delle nozze
Tradizionalmente, per motivi religiosi o per antiche credenze popolari, non ci si sposava in certi giorni:
la domenica, giorno del Signore,
il venerdì, giorno della morte di Cristo,
il sabato, consacrato alla Madonna,
il matrimonio era anche sconsigliato mercoledì e giovedì, giorni che si pensava portassero sfortuna.
Ancora oggi conosciamo il detto "di venere e di marte (venerdì e martedì) non si sposa e non si parte". Il matrimonio era poi vietato durante i periodi liturgici della Quaresima e dell'Avvento.
Prima del 1900 le cerimonie religiose si celebravano soltanto di sera a casa della sposa.
La celebrazione mattutina è un'usanza trasmessa dai francesi.


Scaramanzie
La sposa deve indossare: qualche cosa di nuovo, qualche cosa di vecchio, qualche cosa di prestato, qualche cosa di blu;
L'origine di questa nota tradizione, che riguarda l'abbigliamento della sposa, risale all' epoca vittoriana, ("Something old, something new, something borrowed, something blue"), e la traduzione italiana non rende la rima dell'originale.
Il qualcosa di vecchio rappresenta il legame con la propria famiglia e quindi con la vita prima del matrimonio. Di solito, la sposa indossa un gioiello di famiglia o anche il velo che fu di sua madre o di sua nonna.
Portare qualcosa di nuovo indica fortuna e successo per la sposa nella sua nuova vita. Spesso quando è nuovo viene scelto l'abito della sposa, ma potrebbe essere qualunque altro accessorio del suo abbigliamento.
Indossare qualcosa di prestato da un'amica felicemente sposata ha lo scopo di portare fortuna e felicità alla coppia. Potrà essere un accessorio, o ancora un gioiello.
Il qualcosa di blu trova origine in credenze di epoca biblica, quando il colore azzurro rappresentava purezza e fedeltà. Attraverso gli anni questa credenza si è evoluta: dapprima la sposa indossava abiti blu, poi ci si limitava a portare una fascia blu attorno all'abito nuziale. Oggi, molte spose scelgono di portare una giarrettiera a nastri blu, dettaglio assai discreto che consente di rispettare la tradizione.
La sposa deve attraversare la soglia di casa nelle braccia del marito
Diverse le spiegazioni a questo rituale: la prima vuole che il gesto protegga la sposa dagli spiriti maligni che la attenderebbero sulla soglia; la seconda teoria fa riferimento all'epoca romana, quando si riteneva che se la sposa fosse caduta mentre entrava per la prima volta nella casa coniugale, sarebbe stato un segno terribile di disgrazia, che avrebbe messo in pericolo il matrimonio.
Così, portare in braccio la sposa al momento di varcare la porta serviva ad impedire questa sventura (non si sono approfonditi però gli effetti sul matrimonio della doppia caduta del marito con la sposa in braccio!).
Il futuro sposo non deve scordare nulla in casa, perché una volta fuori non può più tornare indietro.
La camicia da notte della prima notte deve essere regalata e assolutamente non acquistata con il resto del corredo.
Prima delle nozze: la sposa non deve fare il letto; lo sposo non deve vedere la sposa, nè il suo abito; gli sposi non devono parlarsi; nessuno deve dormire nella futura casa.
In chiesa le fedi non devono smarrirsi o cadere, in quanto ciò presagirebbe separazione o divorzio.
Durante la celebrazione, udire le campane a morto di un funerale o ancora peggio incontrare con l'auto un corteo funebre, porta decisamente male agli sposi.
In alcuni paesi dell'Italia del sud, la sposa subito dopo il matrimonio regala un rametto d'ulivo alla suocera per evitare discordie.

Edited by LaDy.C.84 - 9/6/2005, 20:52
 
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LaDy.C.84
view post Posted on 6/7/2005, 09:06




Al Sud si usa che la suocera faccia un regalo importante alla futura nuora, di solito una parure magari da metter eil giorno del matrimonio, ma non per forza...PURTROPPO questa usanza la rispettano sempre di più in poche...ufffffff...
 
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stella_cometa
view post Posted on 6/7/2005, 14:14




Ma sai che penso che mia suocera sappia di questa usanza? Me l'aveva accennato....
 
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LaDy.C.84
view post Posted on 6/7/2005, 15:03




Meglio così...la mia anche se la conoscesse non me lo direbbe mai...ne mi regalerebbe una cicca...
 
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linda14
view post Posted on 12/6/2015, 15:39




non voglio regalare nulla alla nuora perchè non se lo merita!!!!!!!!
 
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perlinette
view post Posted on 13/8/2015, 12:46




la mia l'usanza forse non la conosce ma almeno so che mi vuole bene, per fortuna!! :)
 
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5 replies since 9/6/2005, 19:30   1809 views
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